UNA VITA NON BASTA. STORIA DI UN ROMANZO
Sono passati cinque anni dalla pubblicazione del mio primo e unico romanzo, Una vita non basta. Memorie da una metamorfosi. Ma i libri, a meno che non siano legati alla stretta attualità, non scadono mai. Dunque ecco una nuova presentazione, a Formello, come prima iniziativa nella sede del Consolato della Città di Isaura. La coincidenza con i giorni dei mondiali di calcio non è affatto casuale. Perché tutta la vicenda del romanzo nasce da uno strano fenomeno legato ai campionati mondiali di calcio del 2010, quelli giocati in Sudafrica e vinti dalla Spagna. A lato degli avvenimenti sportivi, a migliaia di chilometri di distanza, nell’acquario di Oberhausen, prese parte ai mondiali un piccolo animale acquatico, il polpo Paul, attirandosi l’attenzione dei media e del pubblico di tutto il mondo. La sua specialità era indovinare i risultati delle partite: otto volte su otto ci riuscì e divenne una specie di mito effimero universale. Di lui si parlò, sui siti di lingua spagnola, il doppio rispetto agli articoli dedicati alla Spagna campione del mondo.
Quando seppi che Paul era nato all’isola d’Elba, mi venne di scrivere un racconto di getto, in cui immaginavo che Paul fosse il risultato della metamorfosi di un giovane portiere elbano soprannominato la piovra, finito misteriosamente nelle acque dell’isola. Non ero mai stato all’isola d’Elba ma, avendo scritto un racconto che l’aveva al centro, colsi l’occasione per farlo. E con l’isola scoprii una quantità di storie belle e profonde che andavano raccontate: da storie di minatori e di solidarietà del primo ‘900 a storie di mare, come quella di Jacques Mayol, che scelse l’isola come luogo per fare i suoi record e per viverci (“è il mare più bello del mondo” diceva). Seguendo le tracce della piovra (animale solo letterario, in natura non esiste) sono arrivato a Victor Hugo, a Ringo Starr e a tante altre storie, alcune vere, alcune nate raccontando. E al centro, come un filo rosso, la storia d’amore per la misteriosa Greta, quella che unisce le due vite di Lorenzo il portiere e Paul il polpo. Un romanzo scritto con tre voci narranti, un anno di vita e di scrittura dedicato a una storia a cavallo tra realtà e fantasia, dove si fatica a distinguere una dall’altra. A Robin edizioni che mi ha dato, nel 2013, l’opportunità di pubblicarla, va ancora la mia gratitudine. (l.m.)