Quest’anno la Parola della montagna è Respiro. Il Festival sui Monti Sibillini
E’ arrivato alla dodicesima edizione il Festival Le parole della montagna, che si svolge in tre piccoli comuni dei Monti Sibillini, nelle Marche in provincia di Fermo, “un festival per elevare lo sguardo, scoprire le radici, cercare il sacro, aprirsi all’inatteso…”
La sede centrale della manifestazione, con relatori e protagonisti che vengono da tutta Italia è Smerillo, comune di trecento abitanti a 800 metri di altezza. A Smerillo vive l’ideatrice e animatrice del Festival, Simonetta Paradisi, che dal 2010 orienta intorno a una parola un programma ricco di iniziative, capace di mettere insieme “poesia, filosofia, racconti, luoghi, spettacoli, arte, escursioni”. E grazie al programma sempre più ricco e intrigante a Smerillo vengono, anche dall’estero, turisti curiosi che mai avrebbero scoperto questi borghi.
Una parola dopo l’altra, un anno dopo l’altro, il festival risveglia ogni estate, per una settimana e oltre, luoghi nascosti dell’Appennino. Le parole che sono state fin qui al centro della manifestazione danno l’idea di un vero e proprio percorso, quasi una collana dove una parola rimanda all’altra e dove i temi di stretta attualità (nel 2017 il terremoto dell’anno prima in queste aree, l’anno scorso e quest’anno la pandemia) permettono di toccare in profondo, grazie a una sola parola, temi che riguardano tutti noi.
Dopo l’edizione del 2010, in cui le parole erano varie, la successione di parole al centro del Festival sono state di anno in anno Cammino, Vetta e Abisso, Varco, Silenzio, Vuoto, Vertigine, Fragilità (dopo il terremoto, appunto), Radici, Orizzonte, Quanto manca? (edizione dello scorso anno), per arrivare a Respiro, in un’onda che attraversa il mondo intero e che richiama tutti noi a una percezione diversa dell’atto più naturale e automatico che ci accompagna per tutta la vita.
“Aiutati da chi ha provato l’assenza del respiro, sia negli abissi che nelle cime delle montagne più impervie, proveremo a sondare – scrive Simonetta Paradisi – sia gli aspetti fisici che quelli simbolici del respirare, che rimandano alla dimensione spirituale, scoprendo che nelle diverse epoche e culture ed alle più svariate latitudini l’uomo ha sempre avuto bisogno di ossigenare la propria anima con il respiro dell’infinito.”
Si è cominciato il 3 e 4 luglio a Monteleone di Fermo con l’apertura del saggista e teologo Vito Mancuso su Il respiro dell’anima, un concerto jazz dei 3Angle, una passeggiata con narrazioni di Adolfo Leoni e un monologo di Piero Massimo Macchini. Dall’11 al 18 luglio un programma fitto di iniziative coinvolge i comuni di Smerillo e Monteleone Appennino. Dagli attori Giuseppe Cederna e Neri Marcorè al regista Renzo Carbonera, dall’alpinista Simone Moro all’apneista Mike Maric, per citare solo alcuni dei protagonisti (il programma integrale si può scaricare dal sito ufficiale leparoledellamontagna.it) il respiro sarà coniugato in ogni versione possibile, con laboratori e proposte esperienziali.
Il festival Le parole della montagna ha aderito alla Carta del respiro, che viene presentata lunedì 12 in un dialogo fra Luciano Minerva e Silvia Biferale.
L’augurio degli organizzatori per questa edizione è che “le giornate del Festival possano diventare occasione per una nuova coscienza di sé e del mondo, acquisendo consapevolezza del nostro respiro, sia fisico che spirituale, e comprendere che ‘solo l’amore fa respirare’, come ci ricorda il Cardinale Matteo Maria Zuppi, ospite d’onore dell’edizione 2021.“