Ilaria Atena Negri: Riprendersi il respiro

“Entro. Tra le tante persone in cerchio c’è anche lei.
Seduta, rinchiusa dentro se stessa.
Un corpo magro, legnoso, un’acacia spinosa, essenziale e fibrosa.
Sento una fitta al cuore.
Perché rinchiusa e accartocciata? Da dove viene questo affresco? E’ giovane, sembra vecchissima.
Dove abita la sua ferita?
Mi riscuoto. Non devo scrutare, devo contemplare.
Perché il respiro torni bisogna solo accoglierlo.”

Questo è l’incipit del testo scritto da Ilaria Atena Negri, autrice insieme agli altri e a noi curatori del libro Il senso del respiro. Quelle del suo “coro a due voci” sono parole piene, di un’anima innamorata (perché serve certe volte un che d’amore per dedicarsi con tanta passione, abnegazione e solerzia agli altri, quasi fossero parti di sé!), quelle che si leggono nel suo racconto; le stesse parole che divengono anche azioni capaci di stabilire contatto tra lei e chi le permette di farsi attraversare con delicatezza e sapienza iniziando un cammino di guarigione. Ilaria vibra nel racconto che ci regala, come risuona nei corpi di chi accompagna nel lungo e profondo cammino di cura di sé, attraversando l’inferno della propria “carne tradita” fino alla consapevolezza che la vita non è tolta a chi ancora ha sete e fame di viverla! Ha solo necessità di accogliere nuove forme e possibilità, nuovi sentieri che Ilaria porge come fiori sotto i piedi di chi quei piedi non ha più saputo utilizzare nel modo giusto. Lei distende sotto quei piedi tappeti di possibilità nuove, infinite, creative per camminare nuove esperienze e prendere o riprendersi il dono della vita che si veste di mille e mille diverse forme, nessuna più o meno delle altre, tutte uniche!

La danzaterapista prende per mano gli uomini e le donne che la incontrano e se all’inizio sembra che i corpi si facciano pietra, lentamente divengono danza, piuma, grido, voce profonda e narrazione di storie scritte nella carne e nel sangue.

“Il Corpo, il suo corpo, riempie tutta la stanza; sta curvo per contenerlo, proteggerlo, perché lui sente tutto. Troppo. Percepisce con chiarezza di ogni mio sguardo il peso, l’orientamento, la profondità, la durata e soprattutto l’intenzione.
Devo misurare il mio fiato, cercare quel respiro di cui favoleggiano i maestri orientali, che non muove la piuma posta davanti alle narici, perché il mio respiro non travolga il nascere del suo”. 

Nelle varie declinazioni del respiro che questo libro offre ai lettori Ilaria Atena Negri sceglie il racconto diretto di un’esperienza specifica: come il respiro della terapista entra in connessione con il paziente. Con le sue testimonianze, radicate nella vita stridente di una fibromialgia o di una artrosi che urla il suo impaccio di carezze, l’autrice ci fa entrare in due delle esperienze che l’hanno toccata e che ogni giorno ancora la toccano, la mutano, rendono sempre più sensibile e intensa la dedizione preziosa che pochi oggi sembra abbiano voglia di mettere in campo. Come se a dare si avesse di meno, mentre si capisce che è davvero il contrario!

Ilaria Atena Negri, laureata in Comunicazione Sociale presso l’Università Cattolica di Milano, vive a Sondrio, è danzaterapista APID®, insegnante certificata di Danza Sensibile®,  collabora da 12 anni con l’Associazione Lombarda Malati Reumatici, con cui nel 2012 ha fondato il gruppo Alomardanza, gruppo integrato dove la patologia reumatica si trasfigura in danza dell’anima. E’ stata docente Ecm (Educazione continua in medicina) presso la Fondazione Patrizi, docente ospite presso Istituto di Catene Muscolari ICG DS di Bruxelles e presso la scuola di arte terapia MAPP ARCA di Milano.

Durante il periodo di lockdown febbraio/aprile 2020, ha immediatamente lanciato il programma Riprendersi il Corpo (www.atenadanza.eu), che ha creato e attivato articolandolo con interventi gratuiti audio e interventi televisivi (Teleunica). (Ilaria Drago)

https://ilatenasito.wixsite.com/ilariatena

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Città Isaura

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