L’AMICIZIA, MOTORE DELL’ASSOCIAZIONE
Era un pomeriggio d’estate, due anni fa. Alvaro Vatri e io siamo amici da quando cominciai a coinvolgerlo, come speaker Rai, per la rubrica Incontri, chiedendogli in prestito la voce da dare agli scrittori stranieri per la traduzione italiana e da regalare a una lettura attenta e sensata dei testi. Da amante della letteratura qual è, fu naturale andare oltre la collaborazione di ruoli, coinvolgerlo nei montaggi e nelle scelte da fare, un’intervista dopo l’altra. Da quando siamo in pensione ci sentiamo e vediamo con la stessa frequenza, non più “per lavoro”. Da una delle nostre lunghe e amabili chiacchierate … sull’Universo scaturisce, in quel pomeriggio d’estate, un’idea sul rapporto tra la natura e i libri. Perché – ci chiediamo – si stanno diffondendo le iniziative di musica nella natura (con Mario Brunello e il suo violoncello a far da apripista sulle Dolomiti e decine di altre a seguire), mentre le letture di libri restano prevalentemente riservate ai teatri o sale al chiuso e nelle piazze delle città?
Perché gli ambienti naturali non possono ospitare, insieme alla musica e all’arte figurativa (anche la Land Art sta ormai prendendo piede), il piacere di leggere e ascoltare? Perché non usare gli scenari naturali per arrivare, grazie alla voce, più vicini al cuore e alla sensibilità più profonda di chi ha scritto e di chi ascolta? Qualche esempio di apripista c’è anche in questo campo, nulla si inventa dal nulla. Una quindicina di anni fa ero rimasto colpito dalla lettura di Dante da Sandro Lombardi, di sera, nel parco di una villa palladiana. Sista Bramini, col suo gruppo preparato, affiatato e delizioso di O’ Thiasos, recita quasi esclusivamente in spazi naturali, riscoprendo ovunque i genius loci e la sua esperienza è stata raccontata in un libro sul Teatro Natura.
A me piace creare nomi, prima ancora di passare ai progetti. E così mi venne in mente, quel giorno, “Librinparco”. Il nome restò lì, nella mente e in un appunto. Poi….poi sono successe molte cose, tutte intorno alla relazione tra natura e cultura. Avevo intervistato nel 2003 Libereso Guglielmi, il giardiniere che lavorava coi genitori di Calvino, coetaneo di Italo e cresciuto con lui. Da lui alla rilettura del Barone Rampante il passo è stato breve. E cosa c’era di più bello di proporre una riduzione di questo romanzo da leggere nell’ambiente naturale dei Parchi? La rilettura di Italo Calvino è stato il centro intorno a cui abbiamo ruotato per mesi, scoprendone la grande attualità, quella dei classici della letteratura. E così abbiamo cominciato a pensare a un’associazione capace di portare in tour questa lettura, base ideale per una manifestazione da chiamare Librinparco. Una volta trasferitomi a Formello, a un chilometro da Alvaro, tutto è stato più semplice, compresa la realizzazione di un’idea associativa.
Abbiamo cominciato così ad aggregare, per interessi affini, uno alla volta, gli altri cinque soci cofondatori di Isaura: Francesca Minerva, mia figlia, che tra i libri di casa ha sguazzato sempre, fin da bimba, accrescendone poi ed ampliandone la collezione con libri sui temi della solidarietà e della salvaguardia dell’ambiente (e non solo); Vittorio Picconi, ora autore del nostro logo, oltre a quello di Italia ’90 e altri sopraffini, carissimo amico ritrovato dopo anni, guarda caso, in una lettura pubblica di Eduardo Galeano allestita da me e Alvaro; Stefano Lamorgese, amico inseparabile, compagno d’avventura prima a Rainews, poi nel lungo viaggio di Paul il polpo dalla realtà alla fantasia del mio unico romanzo, Una vita non basta. Memorie da una metamorfosi; Silvano Piccardi, attore-doppiatore-regista-autore, con cui ci siamo scoperti subito affini, per interessi e sensibilità, in un evento dedicato a Venezia a Tiziano Terzani e con cui siamo stati coautori di spettacoli con video, letture e musiche in festival letterari; Olivia Quattrocchi, una giovane donna conosciuta, con Alvaro, da pochi mesi: gestisce un negozio di the-erboristeria a Formello che ha nella Qualità la sua caratteristica principale ed è già oggi, di fatto, un luogo di dialoghi improvvisati e una sorta di salotto letterario.
Ogni Associazione un po’ reale un po’ utopica come la nostra è come una città invisibile…e così siamo di nuovo a Italo Calvino. Isaura è la prima “città sottile” delle sue Città invisibili, che mette in relazione proprio il Visibile e l’Invisibile e ha il suo territorio verdeggiante che coincide con le parti di sottosuolo dove scorre l’acqua.
Isaura (nome scelto dopo un sondaggio fra una trentina di amici) ci corrisponde. E’ il nome di una Città invisibile, ma anche di una pianta e persino di …un polpo, animale cui ho dedicato il mio primo e unico romanzo. Quanto alla “gioia della lettura”, scopo manifesto del nostro programma, ce l’ha involontariamente suggerito un intervento di Lella Costa a Libri come, a Roma, sulla lettura come esperienza capace di produrre gioia. Ci siamo tutti subito riconosciuti, per conoscenza diretta, sulla nostra pelle. Ed eccoci qua, pronti a viaggiare, e speriamo di farlo con leggerezza calviniana, sull’onda delle parole e delle voci.
Buon viaggio a noi e a tutti coloro che incontreremo da oggi in poi, a partire da chi ci legge qui.
Luciano Minerva