Respirare all’aria aperta insieme, nei Parchi, con i Parchi
“Respiro nei parchi respiro dei parchi”. Questo il nome scelto da Federparchi, RomaNatura, La città di Isaura, Cai e Parchiaperti per dar vita e collegare fra loro diverse iniziative organizzate in varie località italiane in vista della Giornata europea dei parchi, il 24 maggio.
L’evento che ha dato il via a questa celebrazione, che ricorda la data di istituzione in Svezia del primo parco nazionale d’Europa nel 1909, si è svolto, con partecipazioni in presenza e in parte da remoto nella sede di RomaNatura, Villa Mazzanti, a Monte Mario (nella foto).
Il respiro è diventato, in quest’anno di pandemia, un elemento centrale di riflessione e questo appuntamento ha permesso per la prima volta un incontro fra realtà associative, culturali e istituzionali che, ciascuna per sé, stanno lavorando su questa centralità e ora, per la prima volta, si sono connesse. Tutto è nato da un collegamento fra gli autori dei due libri Il senso del respiro (Luciano Minerva e Ilaria Drago) e di Terapia forestale (Francesco Meneguzzo e Federica Zabini). Due libri che, pur nella loro forma e struttura differente, vanno nella stessa direzione, quella di mettere l’accento sulle profonde connessioni fra Uomo e la Natura.
Per questo in tutti gli eventi organizzati, a partire da quello romano, si sono letti la Carta del respiro e brani scelti da entrambi i libri.
Come è scritto nella nostra Carta del respiro “ogni singola cellula di ogni essere ha bisogno dell’aria, vive grazie a essa e in simbiosi con tutte le altre, in un unico organismo. Così è per tutti noi, esseri connessi, grazie al respiro, con gli altri e con la Natura di cui siamo parte”.
A Villa Mazzanti ci sono stati interventi brevi, essenziali, di presentazione reciproca delle varie realtà che di fatto stanno già creando una rete: il Club Alpino Italiano, che è socio della Federparchi e promotore del progetto Terapia forestale con l’Istituto per la Bioeconomia del CNR, presente a sua volta; Parchiaperti, un progetto nato durante il lockdown per mettere le bellezze naturali e culturali tutelate a disposizione dei cittadini; i Borghi del respiro, “aria sana in territorio sano” associazione di 21 comuni del Centro Italia firmatari di un Patto per il respiro “per promuovere la protezione della natura, l’aria e stimolare la permanenza e il ritorno della gente ad abitare e visitare questi luoghi”; IT.A.CÀ, Festival del turismo responsabile, che quest’anno, in decine di eventi da fine maggio a novembre in sedici Regioni, per “tornare a camminare insieme”, ha scelto come tema “Il diritto di respirare”. All’ideale nascita di questa rete hanno partecipato anche Silvia Biferale, autrice di Terapia del respiro (2014), che da molti anni opera e fa divulgazione sul respiro e la voce e Angelo Corsico, docente di pneumologia a Pavia e coordinatore della rivista Ars Pneumologica.
E ancora, nell’evento organizzato da Federparchi e RomaNatura, oltre ai brani scelti dai due libri, letti da Michela Cesaretti Salvi, c’è stata una breve performance di Sista Bramini e Camilla Dell’Agnola, che da anni lavorano, nel progetto di O Thiasos TeatroNatura, mettendo al centro miti antichi e storie che raccontano l’eterno e indissolubile legame tra la natura umana e l’ambiente.
Se a questo aggiungiamo che il Festival Parole della montagnadi Smeriglio, nelle Marche, in programma a luglio ha scelto la parola “Respiro” per l’edizione di quest’anno come, primo fra tutti, aveva fatto l’edizione di Torino spiritualitàdel 2020, il quadro che abbiamo davanti si presenta davvero molto interessante e con prospettive tutte da scoprire e da inventare.
In una società in cui le forme intorno a cui ci si aggrega puntano soprattutto sull’appartenenza e sulla distinzione separazione dall’altro, il respiro si sta dimostrando, nell’esperienza di tutte queste realtà così diverse, un elemento unificante di uomini e donne di ogni civiltà, cultura, lingua, stato sociale, di tutto il genere umano ma soprattutto di tutti noi col nostro pianeta, con la sua aria, l’acqua, la terra da difendere, conservare e tramandare alle prossime generazioni.
Chissà davvero che quest’atto automatico, che facciamo inconsapevolmente 25.000 volte al giorno e diamo troppo per scontato, non stia diventando finalmente, per via della pandemia, anche uno strumento utile per accrescere la nostra consapevolezza. (l.m.)
In questo video, sul canale youtube Federparchi, l’intero svolgimento dell’incontro del 21 maggio a Villa Mazzanti.
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