Si può dare più spazio alla poesia

E’ successo al convegno Natura, salute, ambiente, al Campus biomedico di Roma, organizzato il 18 dicembre dal Campus, dalla Federparchi e da RomaNatura.
E’ successo che la poesia e la letteratura abbiano fatto quasi da contrappunto musicale ai lavori del convegno. E’ successo che prima dell’inizio dei lavori, tra un intervento e l’altro e alla conclusione, per un accordo preventivo con i tre enti organizzatori, abbiano trovato spazio poesie di Franco Arminio, di Bertolt Brecht, di Mariangela Gualtieri e san Francesco e brani di Henry David Thoreau, Ildegarda di Bingen, Papa Francesco e Thich Nhat Hanh, lette da Alvaro Vatri (che della Città di Isaura è socio fondatore). E’ successo che la poesia sia entrata con la potenza comunicativa dei suoi argomenti e della sua forma negli interstizi di un convegno, strettamente collegata ai temi trattati dai diversi relatori. Nessun brano o poesia (unica eccezione il Cantico delle Creature) superava i quaranta secondi. Intermezzi brevi e intensi, dunque, capaci di catturare l’attenzione. Il tema si prestava davvero, perché poesie e brani letterari che esaltino la connessione fra uomo e natura, tra benessere del corpo e dall’anima e ambiente in cui viviamo ce ne sono davvero tante, dagli albori della letteratura, e per scegliere quelle giuste c’è solo l’imbarazzo della scelta. E’ successo che tutti i presenti abbiano gradito (le attestazioni sono state molte ed esplicite) questa insolita commistione fra interventi scientifici e quelle letture relegate solitamente in spazi “umanistici” separati. La scelta è nata da una nostra proposta, di chi crede nel piacere e nell’efficacia della lettura ad alta voce.
E’ successo che, anche se il pubblico di lettori di poesie è sempre prevalentemente femminile, la scelta di introdurre le poesie e la letteratura là dove non te l’aspetti sia piaciuta, indistintamente, a uomini e donne.
Forse la poesia, come la narrativa, può avere più spazio, se si trovano le connessioni con la nostra vita di tutti i giorni, con i problemi quotidiani che viviamo, se comprendiamo quanto noi, uomini e donne, siamo parte integrante della Natura e della nostra natura fa parte anche, da qualche millennio il dono della parola, della poesia e del racconto. Basta fargli spazio, dentro e fuori di noi.

E questa è la poesia di Franco Arminio che ha dato il la al Convegno, nella lettura di Alvaro Vatri.

 

 

 

 

Città Isaura

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