Tra Teatro e Natura. L’arte di Sista Bramini
“Durante l’attraversamento silenzioso di boschi, ruscelli, radure e grotte, altero il ritmo abitudinario del passo rallentandolo molto o velocizzandolo fino alla corsa o rendendolo fluido finché attenzione, respiro e movimento, come forse accadeva a qualche mia antenata, tornano ad essere tutt’uno.
L’animale che mi vive dentro si è svegliato. È una sensazione che non passa per il pensiero verbale ma che sa perfettamente che è quell’animale a tenermi viva. Ora mi muovo quasi fossi in un altro corpo più coordinato e sensibile, più vicino a me di me stessa, più radicato e leggero in cui i piedi vedono quanto gli occhi, e la spina dorsale, nel luogo in cui m’aggiro, intuisce direzioni e qualità che prima non notavo. Ora più di tutto amo andare random. In un silenzio che respira vado “come in sogno” “come avessi i piè di feltro”. E’ una parte del capitolo “Tra Teatro e Natura”, scritto per Il senso del respiro dall’attrice Sista Bramini. Dal 1988 Sista lavora su un percorso ben determinato: annullare le distanze fra teatro e natura, ossia portare storie e narrazioni, legate soprattutto ai miti, in contesti naturali di parchi, aree protette, luoghi archeologici, boschi, aree verdi delle città. A contatto diretto con il pubblico si immerge nelle atmosfere del luogo, ne cerca i genius loci (in questo video dalle Gemme d’autore racconta che cosa sono e come si presentano) e li ripropone agli spettatori in forma di narrazione, spesso accompagnata da musiche vocali e strumentali e danze. (Un bell’esempio di canti è quello di questa Pillola di gioia di un canto catalano, con le voci di Camilla Dell’Agnola, Ylenia Notaro e Valentina Turrini.)
Nel 1992 ha creato l’Associazione O’ Thiasos, riprendendo il nome che indicava nell’antica Grecia il corteo al seguito di Dioniso e le comunità di giovani donne educate da Saffo all’amore per la Natura, all’amicizia reciproca, alla poesia. L’Associazione, con sede a Roma, è un luogo di insegnamento e di formazione sulla narrazione teatrale, nella forma di TeatroNatura. Lo stesso nome ha la Compagnia teatrale con cui Sista Bramini presenta gli spettacoli con tournée in tutta Italia.
Come accade nella gran parte dei capitoli del libro il suo è un racconto della propria esperienza, di quando arriva nell’uliveto, nel bosco, vicino a un ruscello e si prepara alla rappresentazione: il modo in cui calma l’angoscia, l’ascolto del proprio respiro, la naturale tendenza alla fuga, che vive nelle fasi che precedono lo spettacolo. Parla di un “animale respiro” che vorrebbe fuggire. “Non c’è altrove – scrive – se avverte intorno a sé il più vasto grembo, una Natura che tutta respira, tutto contiene e che sa. All’umana parte di me invece resta solo ciò che va fatto. Lo spettacolo. Sospiro profondamente e il peso del corpo attraverso i miei piedi nudi affonda un po’ di più nella terra. […] L’animale respiro sta lì paziente. Acquattato nel diaframma, tra torace e addome, culla il peso dell’ansia, l’inquietudine del battito. Libero un altro sospiro per sciogliere la tensione. Umana e animale, io so poco di radici, ma resto ben piantata al terreno e mi dondolo un po’ mentre accarezzo con le dita l’orizzonte che le chiome degli alberi disegnano nel cielo.” Sista ci conduce attraverso le sensazioni che prova durante lo spettacolo, di cui continua a sentire le vibrazioni anche quando l’ultimo spettatore se n’è andato, con la “cavalcata di immagini e voci” che va a posarsi, guarda caso, proprio nel respiro. Che è il vero soggetto e oggetto, il protagonista, di tutte le narrazioni originali delle trentuno voci che compongono questo libro.
Sista Bramini è anche fra i lettori del video della Carta del respiro (l.m.)
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